Kevlove, quando una vela si trasforma in borsa di design

Cresciuta tra le vele progettate e costruite a mano da papà Gino, riconosciuto maestro a livello mondiale, Elena Filippini ha sempre avuto a che fare con barche e lago. Abitando a Gargnano non poteva che essere così, soprattutto se poi il papà, di Centomiglia, ne ha corse e vinte più d’una e permesso ad altri, grazie alle sue vele, di battere agguerriti concorrenti.

Il primo laboratorio risale al 1959. «Mia mamma Lucia – racconta Elena, che oggi continua la tradizione di famiglia aiutata da papà Gino, alla soglia dei 90 anni – confezionava vestiti a me e alle mie sorelle con i resti delle vele. A Carnevale eravamo l’invidia del paese». Ed è in queste radici che è nato Kevlove, l’atelier di borse di design a Bogliaco, ricavato da un’ex macelleria a ridosso della chiesa (dove «Kev» sta per Kevlar, il tessuto sintetico resistente al vento e «love» è l’amore per la vela e per il Garda)

Dopo aver insegnato ai bambini, Elena ha deciso di cambiar vita, rimanendo nel campo delle vele. Era il 2006. «Avevo già in mente il riutilizzo delle vele e degli scarti quando ho deciso di creare la prima borsa, per me. Le amiche mi hanno guardata stupita dicendo che era bellissima e originale. Da lì ho iniziato. Sono stata anche alla fiera di Berlino dove tutti mi chiedevano borse, mi intervistavano, erano stupiti dalla tecnica, e ancora di più a sapere che facevo tutto da sola. Oggi mi aiutano papà Gino e un’amica». Silvia, la sorella maggiore, prepara vele per vincere le regate.

Pochette, borse, giacche e sacche: nelle mani di Elena le vele dismesse, destinate a marcire nei fondaci o a finire nelle discariche e negli inceneritori, si trasformano in un abbigliamento unico. Sono circa mille i capi creati ogni anno: «E uno diverso dall’altro – continua la designer -. Ho clienti che chiedono di utilizzare la loro vecchia vela, compagna di decenni di regate. Cerco di immaginare ciò che vogliono e poi lo realizzo. Comprese le tende per interni».

Un riciclo intelligente di materiale naturale, come quello delle vele di 50 anni fa. Sono borse, poi, che fanno tendenza. Numerosi i punti vendita: in Sicilia, in Toscana, a Milano, a Venezia, ma anche a Formentera e in Costa Azzurra. Ogni vela ha una sua storia ed Elena Filippini ne ricorda una in particolare: «Questa vela – dice tenendo fra le mani il cimelio – ha vinto un campionato del mondo. La moglie dello skipper Scala vuole che continui a vivere. Ne nasceranno nuove borse e sacche. Con altre storie da raccontare».

 

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