Ispirazione

SestoNovember19Stanotte ho finito di scrivere la sceneggiatura del nuovo spettacolo della Scuola di Musica con una simulazione molto efficace in Keynote che stamattina, dopo il caffè a letto, Marina ha approvato con un paio di ottimi suggerimenti.

Ora sono qui in uno dei posti magici di questa valle per provare a risistemare i miei pensieri per la prossima conferenza del 2011.

Marina raccoglie cortecce, muschio e licheni per le sue decorative invenzioni e in fondo anch’io ho in mente solo pezzi di cortecce che sembrano non avere forma.

Inseguo immagini e brandelli di idee ma ancora nessuna è forte o convincente tanto da prendere il sopravvento.

Non vorrei parlare di security, ho sempre l’impressione di avere già detto tutto quello che c’era da dire, mentre mi piacerebbe saper distillare il senso dei grandi mutamenti che osservo.

In fondo l’immagine della Waldkapelle è solo un simulacro della spiritualità di questo luogo eppure è possibile trovando i giusti mezzi, le giuste sintesi, provare a raccontare il vento e le foglie che mutano colore: perchè di questo si tratta quando parliamo di blog e di nuove tecnologie mobili.

Forse vorrei parlare del nomadismo, del rapporto tra la voglia di viaggiare e la serenità dei posti come questi che sono la nostra casa oppure del fatto che ogni musica raccoglie suoni di millenni ed è sintesi di cambiamento e immutabilità.

O forse vorrei provare a spiegarmi il perchè di questo grande ritorno alla musica, di come la sua riproducibilità dal fonografo in poi non abbia ucciso l’esecuzione ma anzi ha fatto venire voglia a tanti di suonare, così come la scrittura non ha ucciso la narrazione come temevano gli antichi.

Vorrei provare a dare qualche chiave di lettura perchè i miei figli camminino con fiducia oppure provare a trovare un nesso tra le strutture musicali della "domanda e risposta" con quelle del dialogo aperto che ho su Friendfeed.

Nelle due coferenze precedenti l’ispirazione mi è venuta come un flash mentre parlavo con amici del cuore o con persone di grande talento e poi con la lentezza di un liutaio ci sono voluti mesi e mesi per metterle a punto.

Questo posto per ora mi aiuta a fare il vuoto, a dimenticare i pre-giudizi, ad abbandonare la ragione per dare spazio all’anima. Senza silenzio non c’è ascolto, senza quello speciale istante in cui il direttore alza la bacchetta, la musica non trova spazio per tornare a vivere.
 

Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2009/11/ispirazione.html

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