Interrogativi

Ho letto dai vari blog i resoconti degli incidenti di Roma e mi chiedo cosa sapremmo di quanto è accaduto se non esistresse la rete, non voglio dire che i blog o i resoconti degli amici siano per forza veritieri ma di certo ho avuto la possibilità di confrontare, di verificare, di guardare video e filmati girati da tanti "consapevoli reporter", di commentare con altri, di dare e ricevere spunti.

Impressionano le immagini delle ribellioni in medio oriente con i giovani a fotografare, twittare, documentare ma non deve impressionare meno il fatto che lo stesso accade a casa nostra a documentare la stupidità dei violenti, la rabbia degli impotenti, la paura di chi deve per dovere fronteggiare chi ti vorrebbe morto.

Gli occhi degli altri diventano i nostri occhi, i loro racconti diventano la nostra possibilità di capire e ci insegnano la responsabilità di raccontare a nostra volta ciò che accade attorno a noi, piccolo o grande che sia.

Penso alla rabbia giusta di chi vede crescere la distanza tra sè e il mondo che c'è all'orizzonte e mi chiedo quali risposte servirebbero.

Più soldi? Ancora una risposta che sta "dentro il sistema" che riduce tutto al fattore economico?

Non credo che la protesta sia la richiesta di "spartirte il bottino in modo più equo" ma esprima, non importa se consapevolmente o meno, il bisogno di tornare a dare un senso alle nostre azioni, a ricostruire principi e valori come la dignità, l'impegno, la giustizia, l'equità, il merito, il rispetto. 

Non è un gran mondo quello che i giovani hanno davanti a loro, ma era forse meglio quello dei nostri padri o dei nostri nonni? Due guerre, morti, fame, povertà.

E il nostro? così pieno di speranze, di "fantasia al potere" e che si ritrova al potere la legittimazione dell'oltraggio alla decenza?

Mi chiedo se serva fare ciò che sto facendo o se sia inutile tentare di arginare con la bellezza, la musica, la dedizione, la valanga di fango che ogni giorno si rovescia su di noi.

Vorrei avere la tenacia di chi pianta alberi, ma forse anche lui si domandava di tanto in tanto se avesse senso quel gesto e ogni giorno si dava una risposta affermativa.

Oggi è domenica, giorno del riposo e della riflessione, domani mi rimetterò al lavoro.

Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2011/10/interrogativi.html

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