Incidente nautico: in campo anche Garofano, ex generale del Ris

Stabilire chi fosse al timone di «Orso». Chi stesse manovrando il Riva Aquarama che la notte del 19 giugno scorso, ad una velocità decisamente oltre i limiti consentiti, è piombato addosso al piccolo gozzo in legno di Umberto e Greta, ha aperto una voragine nella sua murata di destra e spento in pochi istanti il futuro dei suoi giovani occupanti. È questa la domanda ancora senza risposta definitiva. Questo il punto sul quale i carabinieri del Ris di Parma dovranno cercare di dare risposta a partire dal prossimo mercoledì.

I militari in camice bianco saranno impegnati in approfondimenti di natura merceologica, ma anche biologica. Dovranno in particolare ricostruire la natura dei brandelli incagliati nella chiglia del motoscafo dei due tedeschi indagati per omicidio colposo e omissione di soccorso, ma anche, attraverso l’analisi delle impronte digitali e di altri campioni biologici sul volante, sulle manette, sui tientibene (i maniglioni da afferrare durante la navigazione), capire l’esatta disposizione sul motoscafo degli indagati. Alle indagini parteciperà anche uno dei biologi forensi più illustri. Uno che nei laboratori del Ris a Parma si muove come a casa.

Le famiglie di Umberto Garzarella e di Greta Nedrotti, attraverso gli avvocati Raimondo Daldosso, Patrizia Scalvi e Caterina Braga, hanno dato mandato all’ex generale Luciano Garofano che torna a Brescia, ancora una volta a sostegno dell’accusa privata, dopo aver per anni collaborato a quella pubblica.

L’ex comandante del Ris – divenuto noto al grande pubblico per l’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi e l’incriminazione di sua mamma, Anna Maria Franzoni – negli anni a Brescia ha offerto il suo contributo alla soluzione dell’omicidio di Desirée Piovanelli, dei coniugi Aldo e Luisa Donegani; di Elena Lonati, nel Santuario di Mompiano, e di quello di Clara Bugna.

Nella prima decade del secondo millennio ha lavorato ai casi che hanno avuto la maggiore eco mediatica: dalla morte della contessa Francesca Vacca, all’inchiesta sul delitto di via Poma di Simonetta Cesaroni; dalla strage di Erba al delitto di Garlasco.

L’omicidio colposo di Greta e Umberto non è un caso meno complesso. Complesso sarà stabilire chi era ai comandi del Riva. «Molto, ma non tutto, dipenderà dalla qualità e dalla quantità dei campioni biologici prelevati – ci ha detto ieri Garofano -: il dato tecnico dovrà poi essere comparato con tutti gli altri elementi oggettivi, a partire da video e testimonianze. Per questo una volta esaminato il Dna raccolto vorrò valutare anche tutto il quadro investigativo a disposizione: a partire dall’esame delle due imbarcazioni per arrivare ai filmati».

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