Il turista tedesco: «Credo di aver preso uno scoglio nel lago»

«Abbiamo centrato uno scoglio, la barca si è riempita d’acqua, ma siamo comunque riusciti a portarla in salvo». È domenica da una manciata di minuti. Uno dei due turisti tedeschi indagati in stato di libertà per l’omicidio colposo di Umberto Garzarella e Greta Nedrotti si presenta in compagnia di alcuni connazionali, che lo hanno intercettato poco distante e conosciuto da pochi minuti, in un locale della Fossa.

È bagnato, sporco di sangue, in condizioni precarie. Viene invitato dalla compagnia di amici arrivati a Salò per seguire la Mille Miglia a sedersi con loro. Si accomoda, e con quelle parola spiega perché è in quello stato: racconta dell’impatto, dello scoglio, della disavventura in barca, del salvataggio riuscito. Gli offrono una birra, lui non ha nemmeno il tempo di berne un sorso. Si accascia sul tavolino, bianco come un foglio A4. D’un tratto copiosi rivoli di sangue gli tracciano il volto. Parte una chiamata, in Fossa attorno all’1 e 30 arriva anche un’ambulanza, ma lui (barba lunga, t-shirt grigia e bermuda) rifiuta l’assistenza. Attorno alle 2 e 30, circa tre ore dopo l’incidente che ha sgretolato l’orizzonte del 37enne caldaista di Salò e della 25enne studentessa di Toscolano Maderno, l’uomo (cinquant’anni scarsi) si alza e se ne va.

I suoi commensali – che inizialmente ironizzavano circa l’impatto della sua costosa barca contro uno scoglio – si fanno decisamente più preoccupati. E partono con lui alla ricerca del Riva Aquarama, nulla immaginando di quanto successo poche ore prima ad un paio di chilometri di distanza dal loro tavolino, ma sospettando che altri possano essere coinvolti nell’impatto «con lo scoglio». Sulla nottata scende il sipario che, poco meno di tre ore dopo, all’alba di domenica, si alzerà sulla doppia tragedia.

Sul racconto oggetto di una testimonianza agli atti dell’inchiesta, i carabinieri della Compagnia di Salò stanno facendo tutte le verifiche del caso. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo, nel fascicolo aperto per omicidio colposo e omissione di soccorso, si apprestano anche ad allegare l’esito dell’alcol test  cui sono stati sottoposti i due turisti indagati, ma anche il risultato dell’autopsia sui poveri corpi di Umberto Garzarella e Greta Nedrotti.

Mentre le ore successive all’incidente sono ancora in fase di accertamento, quelle precedenti il terribile impatto si stanno delineando. I due turisti, proprietari del Riva Aquarama finito sotto sequestro nel rimessaggio del Centro Nautico Arcangeli, dopo aver seguito la Mille Miglia, avrebbero rivolto la prua del lussuoso motoscafo verso est e si sarebbero fermati per cena in uno dei ristoranti della sponda veronese del lago di Garda. Attorno alle 23 sarebbero ripartiti verso Salò e, prima di entrare nel golfo, avrebbero fatto tappa nei pressi dell’Isola del Garda a largo di San Felice. Poi l’imbocco nello specchio di lago teatro dell’incidente e dello scempio dei due giovani corpi recuperati, a distanza di dodici ore l’uno dell’altro, uno in barca, l’altro in fondo al lago, nella giornata di domenica. 

Dopo essere stati indagati in stato di libertà ed essere rimasti a disposizione degli inquirenti, i due turisti – sostanzialmente coetane e legati da un rapporto di amicizia – hanno dato mandato ad un avvocato modenese e eletto domicilio presso il suo studio. Dopo aver adempiuto a questi obblighi potrebbero aver deciso di far ritorno in patria, esercitando un loro diritto. L’omicidio colposo e l’omissione di soccorso, reati dei quali sono accusati, non contemplano il fermo, nemmeno in caso di ipotesi aggravate, a differenza di quanto prevede invece l’omicidio stradale. Il codice tratta le ipotesi in maniera profondamente differente nonostante elemento soggettivo ed oggettivo del reato siano identici. A cambiare sono solo il luogo di commissione del delitto (l’acqua e non l’asfalto), e il mezzo (un natante nel primo caso e un qualsiasi veicolo a motore). Differenze minime, ma sostanziali.Tragedia sul GardaLe indagini per l’omicidio di Greta e Umberto

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