Il gene della longevità di casa a Limone: ricercatori sul Garda

Una nuova équipe per nuove ricerche scientifiche sull’«Apolipoproteina A1 Milano gene Limone», felice anomalia genetica che conferisce protezione contro l’arteriosclerosi e le malattie cardiovascolari. I fortunati portatori certificati sono attualmente una quarantina di limonesi, ai quali si affiancano altri otto ex compaesani ora residenti in altre zone d’Italia, se non all’estero. Su questi portatori dell’elisir di lunga vita si concentreranno nuovi studi promossi da un team di ricercatori, esperti in settori diversi, squadra che sarà presentata alla cittadinanza venerdì 1° marzo, alle 20 nel centro congressi.

Alla guida del gruppo di luminari intenzionati ad indagare ancora più a fondo la mutazione limonese c’è il professor Cesare Sirtori, decano delle ricerche sulla A1 Milano, che coordinerà i colleghi Marcello Rattazzi, Nicola Ferri (Università di Padova), Laura Calabresi, Massimiliano Ruscica e Chiara Pavanello (Università di Milano). La nuova équipe ha obiettivi molto ambiziosi. Di recente l’apo A1-Milano si è dimostrata, nell’animale da laboratorio, uno strumento di grande efficacia nel trattamento dello scompenso cardiaco.

All’Università di Lovanio, in Belgio, è stato dimostrato che animali con scompenso cardiaco traggono grande beneficio da ripetute iniezioni del prodotto mutante. Uno studio dell’Università di Pisa sta invece testando la possibilità di somministrare l’apo A1-Milano in un latte geneticamente modificato. Anche in questo caso negli animali si è vista una riduzione delle placche di arteriosclerosi. Dai laboratori di tutto il mondo ora la ricerca si sposta nuovamente a Limone, con l’obiettivo di studiare, a distanza di tempo, le variazioni cardiovascolari strutturali e funzionali verificatesi nella popolazione limonese.

I portatori (tutti discendenti da una coppia sposatasi nel paese altogardesano l’11 novembre 1644) saranno sottoposti a un nuovo studio cardiovascolare, con analisi della funzione endoteliale, determinazione del danno vascolare periferico, funzione cardiaca e apparati valvolari. «Lo studio del sistema immunitario nei portatori della A1 Milano – spiegano i responsabili della ricerca – consentirà di capire meglio i meccanismi protettivi delle Hdl e di fornire strategie innovative per il trattamento di patologie come le malattie croniche articolari ed anche lo sviluppo dei tumori». Siamo nell’infinitamente piccolo, ma le conseguenze scientifiche potrebbero produrre effetti enormi. Il leggendario elisir di lunga vita limonese diventerà un farmaco miracoloso?

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