Il Garda lavora per riconquistare i turisti tedeschi

«Brutto segno». È lapidario Marco Girardi, direttore del Consorzio Garda Lombardia (800 strutture ricettive per 70mila posti letto distribuiti tra Sirmione e Limone), commentando la notizia che è stata annullata l’edizione 2020 della Gardasee Klassik, la Mille Miglia tedesca. «Davvero una brutta notizia, l’ennesima – dice Girardi -, sia per il fatturato prodotto da questo evento, sia per ragioni di immagine, prestigio e promozione».

Il fatto che i tedeschi decidano di annullare una manifestazione in programma dal 14 al 17 settembre è emblematico delle preoccupazioni che hanno in Germania circa le vacanze estive in Italia. La decisione dell’Adac, il potentissimo automobil club tedesco (20 milioni di soci, voce autorevolissima in tema di turismo su ruote), di annullare un evento simbolo, promosso nelle fiere internazionali, come la Gardasee Klassik suona un po’ come un monito ai vacanzieri teutonici: «Quest’anno meglio stare a casa».

«Credo che sarà così – dice Girardi – e che molti tedeschi rinunceranno alle ferie. Anche perché in Germania l’economia soffre per il calo dell’export e i tedeschi, quando sentono aria di crisi, tendono a tagliare le spese non strettamente necessarie». Come quelle per le vacanze. Con sommo danno per un lago che, turisticamente, è forse troppo «deutsche-dipendente». «D’altra parte – continua Girardi – c’è voglia di ripartire. Per questo abbiamo deciso di dare un primo segnale forte: una campagna promozionale concertata con Visit Brescia e rivolta al mercato italiano e tedesco, dedicata esclusivamente al turismo outdoor». Che al momento pare l’unica tipologia di vacanza praticabile nel rispetto di quel distaccamento sociale con cui dovremo convivere per mesi.

Tra l’altro, questa tipologia di turismo è in crescita già da qualche anno, come dimostrano gli exploit in termini di presenze di località che hanno deciso di puntare sulla vacanza attiva. «Ci rivolgeremo ad un pubblico più giovane – dice Girardi -, anche in considerazione del fatto che la tradizionale clientela gardesana, non proprio giovanissima, diciamo fatta di over 50, sarà quella che si muoverà di meno». Ma nonostante la Fase 2, le riaperture e l’allentamento delle misure anti-contagio ci sono ancora troppe incognite per capire quanto e come il turismo gardesano potrà recuperare.

«Pensiamo – continua il direttore di Garda Lombardia – ai pullman turistici, che rappresentano una bella fetta del nostro mercato. Il margine di guadagno è già risicato quando viaggiano stracolmi. Se si dovranno rispettare regole di distanziamento non credo che ne vedremo. Lo stesso vale per le nostre spiagge, spesso piccole o piccolissime. Non ci sono ancora regole precise – prosegue Girardi – neppure per la navigazione da diporto e neanche sappiamo con precisione quando potranno davvero arrivare i tedeschi. Troppe incertezze. Ma la paura principale degli albergatori è quella di aprire in perdita. Senza i tedeschi sarà dura arrivare al 50% di occupazione delle camere». E sotto quella soglia i conti di gestione sono in rosso.

 

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