Il futuro delle scuole gardesane

Riporto questa breve descrizione della situazione delle scuole gardesane che GianPaolo Comini, già dirigente scolastico delle medie di Manerba-San Felice, ha ben sintetizzato. Come si può leggere anche l’assetto delle scuole di San Felice (elementari e medie) è messo pesantemente in discussione e, come sempre, è assordante il silenzio dei nostri amministratori. Non ritengono necessario confrontarsi con la cittadinanza su questi temi? La scuola di San Felice, da anni fiore all’occhiello della nostra comunità non è forse un bene da difendere e valorizzare? Forse l’unico argomento che sta a cuore al nostro sindaco ed hai suoi collaboratori giudiziosi (capaci solo di alzare la mano in consiglio comunale e incapaci di avere un pensiero proprio) è il PGT e i terreni di amici e amici degli amici resi recentemente edificabili contro la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini del nostro comune?

Quando leggiamo i ridicoli cartelloni appesi ai muri di San Felice in cui il sindaco e il vicesindaco ringraziano se stessi per l’approvazione del PGT pensiamo al futuro delle nuove generazioni e mandiamo questi “politici” di serie C (la B è troppo per loro) a quel paese!

Gli ultimi regali della Gelmini: ancora tagli alle Scuole, la situazione sul Garda. 

Tra le manovre del Governo della scorsa estate il ministro (ex) Gelmini ha previsto l’ennesimo taglio al sistema scolastico, che si traduce in un accorpamento di Scuole per risparmiare su Dirigenti, Segretari e personale non docente, prescindere da ogni valutazione sulle conseguenze per la qualità dei servizi. In un sol colpo è stato raddoppiato il parametro minimo per mantenere l’autonomia delle Istituzioni Scolastiche: dai 500 ai 1000 alunni, prescindere dal numero di Comuni e sedi scolastiche, spesso numerose in territori composti da piccoli Comuni. L’assessore leghista della Provincia di Brescia, Aristide Peli, con la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia, la desenzanese Raimondi, sono partiti subito in quarta, quasi a fare i primi della classe, spingendo i Comuni, il cui parere è obbligatorio, ad esprimersi. E ciò a prescindere dalla raccomandazione dell’Associazione dei Comuni lombarda che invitava a muoversi con prudenza, visto che in Lombardia, tra l’altro, già oggi le Istituzioni Scolastiche contano in media 880 alunni, una quota molto vicina alla nuova soglia dei 1000 studenti.

Nei Comuni del Basso Garda, le Giunte comunali non hanno sentito il dovere di portare il tema alla discussione dei rispettivi Consigli, decidendo senza alcun confronto di andare a costituire due Istituti Comprensivi per la Scuola dell’obbligo (Medie, Elementari e Materne Statali), uno a Desenzano centro e l’altro costituito con i plessi scolastici di Rivoltella, Pozzolengo e Sirmione. Attualmente le Istituzioni erano tre, con una somma di alunni superiore a 3000, quindi senza alcuna necessità di dover tagliare, potendo garantire una dimensione gestionale più adeguata e più vicina ai bisogni di alunni e famiglie. Se a fine anno la Regione Lombardia, a cui compete la decisione finale, confermerà questa scelta, personale scolastico e famiglie si troveranno nel prossimo anno scolastico una Scuola diversa, senza alcun preventivo coinvolgimento.

Medesima la situazione dell’Alto Garda, con le Scuole di Gardone e Salò accorpate in un unico Istituto Comprensivo, al posto delle attuali due Istituzioni Scolastiche (Scuole Medie e Direzione Didattica). Sull’alto Garda le Scuole di Toscolano, Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone, distribuite in ben 13 plessi scolastici, confluiranno in un unico Istituto! Anche qui non risulta alcun confronto delle Giunte con i rispettivi Consigli comunali.

Diversa la situazione della Valtenesi dove, almeno in alcuni Comuni, il confronto è avvenuto nei Consigli comunali, con conclusioni peraltro diverse, così da portare a congelare la situazione esistente in attesa di una necessaria valutazione più approfondita. Ciò anche in assenza di un ruolo maggiore di sintesi e coordinamento della Provincia, dietro il falso alibi dell’autonomia dei Comuni. Capita ad esempio che il Comune di Calvagese, le cui Scuole attualmente sono aggregate alla Valtenesi, abbia espresso la volontà di aggregarsi a Bedizzole, che ha già le dimensioni per una propria Scuola autonoma; lasciando invece insoluto il problema di Prevalle, con un numero di alunni intorno ai 600, e l’impossibilità di essere aggregata a Gavardo o Nuvolento, che hanno Istituzioni Scolastiche già sovradimensionate. Impensabile unificare le due attuali Istituzioni scolastiche della Valtenesi in un unico Istituto, con oltre 1800 alunni, in continua crescita, vista la crescita demografica dei rispettivi Comuni. Ragionevole la proposta di qualche Comune di costituire una Scuola tra i cinque Comuni che formano attualmente l’Unione dei Comuni della Valtenesi (Manerba, Polpenazze, Moniga, Soiano e Padenghe). Resterebbe però scoperta la situazione di San Felice e Puegnago, che non hanno i numeri per l’autonomia e non possono essere aggregati a Salò,già sovradimensionato.

Il Partito Democratico del Garda, insieme con la Commissione Scuola del PD provinciale, ritiene che sia meglio soprassedere, viste le dimensioni già elevate delle nostre Scuole; ricercare in modo partecipato soluzioni in grado di garantire a studenti, famiglie e personale scolastico le migliori condizioni per una buona Scuola, tenendo conto di una dimensione quantitativa media su base provinciale, con compensazioni tra le singole Scuole, senza vincolarsi alla quota 1000 per singolo Istituto, visto che molte Scuole superano già di gran lunga i parametri numerici.

GianPaolo Comini,  circolo pd Salò responsabile del Forum Enti Locali del pdgarda

(immagine tratta dal sito della Scuola Secondaria di Primo Grado di Manerba)

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