Il complotto che non esiste

Mi trovo spesso a dover discutere in difesa delle banche, del sistema finanziario e di tutto quello che in questi giorni viene visto come il capro espiatorio della crisi del debito italiano. È ovvio che non sono un esperto, ma appunto per questo mi fa arrabbiare notare che c’è gente che proprio non vuole cambiare idea, convinta che se mandassimo tutto in vacca sarebbe meglio. Per quanto paradossale, il mantra di molti resta “si stava meglio quando si stava peggio”. Pubblico qui, giusto come appunto, il link ad un articolo di Linkiesta che chi mi segue su Twitter avrà magari già letto. Parla della forte correlazione tra il corso della borsa e quello dell’economia reale e che è infondata l’idea di un grande complotto dove sono “i banchieri” a tirare le redini di tutto. E soprattutto ora con il nuovo governo, temo che di cialtronerie simili se ne sentiranno sempre di più. Comunque la regola semplice per capire se una cosa è fondata o meno è la seguente: se su Facebook trovate messaggi scritti per intero in maiuscolo (come “IL GOVERNO MONTI VUOLE DARE TUTTO IL POTERE ALLE GRANDI BANCHE! COPIA E INCOLLA QUESTO MESSAGGIO IN BACHECA SE SEI CONTRARIO E FACCIAMOCI SENTIRE”) allora con assoluta certezza è vero il contrario. Online ci sono tante persone competenti che sono sicuro sono molto disponibili a dare delucidazioni fondati a gratis, pur di lavare via tanta ignoranza.

L’immagine l’ho presa da qui.

Vai articolo originale: http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/hfAePDS_g10/il-complotto-che-non-esiste.html

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