Il caro-materiali non ferma la Tav: lavori ad un terzo

Prima il Covid. Poi il caro-materiali. Ma pur tra mille difficoltà, il cantiere dell’alta velocità tra Mazzano e Verona non si ferma. Partito in sordina nell’estate del 2019, sta pian piano ingranando e, ad oggi, i lavori sono complessivamente arrivati ad un terzo. La striscia di territorio a fianco dell’autostrada A4 è infatti un brulicare di cantieri, operai, ruspe, escavatori.

«Al momento in campo sono operative circa 600 persone» spiegano da Cepav Due, il consorzio che sta realizzando l’opera. Il cantiere si sviluppa per quasi 50 chilometri. «Nonostante le pesanti criticità a causa della scarsa e difficile reperibilità e degli elevati prezzi di alcune materie prime – continuano da Cepav due – unite alla delicata situazione sanitaria Covid tuttora in corso, le attività di realizzazione della linea ferroviaria procedono lungo l’intera tratta e i lavori proseguono come da programma. Le attività complessive sono circa al 32% di avanzamento lavori».

EMBED [Doppia canna: i due tunnel, in territorio di Desenzano]

I cantieri

Ad oggi sono state avviate tutte le attività di costruzione delle opere ferroviarie e si stanno ultimando «le attività preliminari come l’acquisizione delle aree, le bonifiche belliche, le indagini archeologiche, le demolizioni dei fabbricati interferenti, le bonifiche ambientali e la risoluzione dei pubblici servizi». L’opera più importante, vale a dire il sistema delle gallerie di Lonato (7.950 metri), è particolarmente complessa e prevede l’attraversamento dell’A4: la «talpa», una grande fresa cinese, sta ultimando la prima «canna» della galleria naturale (4.900 metri). Una volta ultimata la fresa sarà smontana e rimontata per fare il percorso inverso e realizzare la seconda canna.

EMBED [l tunnel artificiale, le attività di realizzazione del sistema «Gallerie Lonato»]

Il maxi cantiere non riguarda solo i nuovi binari dell’alta velocità. Ci sono anche opere complementari lungo il territorio attraversato: 18,5 chilometri di nuova viabilità stradale e ciclopedonale, 30 rotatorie, 15 cavalcavia, per lo più lungo l’A4, che vengono pian piano demoliti e ricostruiti, la sistemazione di altri 31,5 chilometri di strade e svincoli e opere di mitigazione ambientale: 300mila metri quadrati di alberature e arbusti, 350mila mq di verde.

I bandi

Le criticità, però, non mancano. A partire dal caro-materiali e dalla carenza di alcune forniture. Il tratto Brescia Est (Mazzano) e Verona prevede un nuovo tracciato ferroviario di circa 48 km, compresi i 2,2 km dell’interconnessione Verona Merci. Il costo è fissato in 2.599 milioni e la quota assegnata a Cepav due è di 2.160 milioni. Capev, da contratto, deve assegnare la maggior parte dei lavori tramite gara. Ma fin dal primo bando, quello del tunnel di Lonato, le gare sono spesso andate deserte. I motivi? Prezzi, complessità dell’appalto, poche grandi imprese costruttrici in Italia. Fatto sta che anche per gli ultimi due bandi non si è fatto avanti nessuno, quello per le barriere antirumore (base d’asta 19,4 milioni) e quello per l’armamento ferroviario (base d’asta 66 milioni).

«Ad oggi – spiegano da Cepav due – sono stati affidati gli appalti aventi come oggetto la realizzazione delle opere civili». Per le barriere e i binari «Cepav due provvederà a ripubblicare le gare». A breve verrà pubblicato l’appalto per gli impianti di sicurezza delle gallerie. L’obiettivo è infatti accelerare. In quanto finanziata con il Pnrr, la Tav Brescia Est-Verona va completata entro marzo 2026. L’obiettivo è che tutto sia pronto per fine 2025, in tempo per le Olimpiadi Milano-Cortina.

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