Forse sarebbe morta più tardi …

Vi racconto una storia triste:

erano i primi giorni di agosto di quest’estate e a casa stavamo ridipingendo la camera, un paio di settimane prima delle ferie estive in modo così poi da potercele godere pienamente senza impegni.
Già che c’eravamo avevamo deciso di ridipingere anche la porta di un bel colore panna, in modo da dare luce alla stanza perché proprio quel brutto colore simil-noce non ci piaceva.

Era domenica ed ero in garage con la porta appoggiata sui cavalletti quando arriva una mia vicina di casa, purtroppo per lei da tempo in lotta con un brutto tumore, la quale aveva saputo del mio attivismo sul famigerato caso acqua che ha coinvolto San Felice.

Mi racconta che da due mesi sta molto male a causa dalla grave epidemia che a giugno aveva coinvolto molti cittadini del nostro paese, oltre che molti turisti, ma cosa ancor più grave mi riferisce che da due mesi le avevano sospeso un importante ciclo di chemioterapia a cui si stava sottoponendo a Milano, in attesa che guarisse dai problemi gastrointestinali, anche perché la sua oncologa da fonti mediche non era riuscita ad avere alcuna informazione su cosa fosse accaduto o stesse accadendo a San Felice dal punto di vista medico.

Io rimasi basito e dissi alla mia vicina che sul “caso San Felice” esisteva un documento ufficiale pubblicato sulla rivista Eurosurveillance scritto da autorevolissimi autori appartenenti alle maggiori autorità sanitarie coinvolte: Azienda Sanitaria Locale della Provincia di BresciaDirezione Generale Sanità della Regione LombardiaIstituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia ed Emilia-Romagna,
Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità.

Paola quindi corre in casa a prendere copia del documento per la nostra vicina di casa, in modo che l’indomani avrebbe potuto consegnarlo all’oncologa, dovendo lei recarsi a Milano per l’ennesima volta nella speranza che riuscissero a riprenderle il ciclo di chemioterapia, per lei ovviamente vitale.

Così fece, e qualche giorno dopo la incontrai sofferente ma sorridente perché anche in base a quelle informazioni riuscirono ad aver chiara la situazione e a riprendere finalmente la chemioterapia.

Ma veniamo a oggi:

martedì mattina la mia vicina ha perso la sua battaglia contro il tumore, e 1 ora fa è terminato il suo funerale.

Certo la sua situazione era gravemente compromessa e l’esito probabilmente era già scritto, però non risco a togliermi il dubbio che se quell’epidemia non fosse mai avvenuta, o comunque se le informazioni mediche fossero circolate con tempestività avrebbe vissuto un po’ di più.

Anche per questo c’è un grande bisogno di verità!

Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2009/11/12/forse-sarebbe-morta-piu-tardi/

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