Esplosioni con petardi in casa di anziani: la truffa è servita

Si trovano da due giorni agli arresti domiciliari un quarantenne di Padenghe e un ventisettenne di Lonato del Garda che al termine di una complessa attività di indagine da parte dei carabinieri delle stazioni di Manerba del Garda e Carpenedolo sono stati ritenuti responsabili di numerose truffe ai danni di anziani messe a segno in diversi comuni della Bassa e del Garda.

In particolare i due uomini si presentavano a volte come addetti comunali, altre volte come dipendenti di aziende di servizi oppure come appartenenti alle forze di Polizia per farsi aprire la porta di casa. Una volta nell’abitazione, utilizzando un petardo, simulavano un guasto improvviso e paventavano alle vittime, anziani o disabili, l’imminenza di uno scoppio delle tubazioni.

L’indicazione era sempre la stessa: mettere tutti gli oggetti di valore nel frigorifero per evitare che andassero perduti. Ovviamente non c’era nessun guasto ma i preziosi sistematicamente sparivano. In alcuni casi i ladri hanno visitato una seconda volta le vittime, truffandole di nuovo. Si erano infatti presentati come avvocati che, dietro l’immediato pagamento di una parcella, avrebbero potuto avviare le procedure per recuperare quanto trafugato. In altri casi invece i due erano riusciti a convincere gli anziani di poter recuperare il denaro speso per un fantomatico rilevatore di fughe di gas.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari i carabinieri hanno recuperato anche i «ferri del mestiere» dei truffatori: si tratta di casacche con scritte studiate per ingannare le vittime, finti volantini da apporre sulle scale o sui portoni dei condomini presi di mira nei giorni precedenti alle incursioni e addirittura pos bancomat per simulare operazioni bancarie elettroniche.

 

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