Depuratore del Garda, la Provincia apre a nuove proposte

Pronti a valutare proposte alternative. Questo il messaggio lanciato dal presidente della Provincia Samuele Alghisi, a pochi giorni dal voto che di fatto aveva dato un semaforo verde politico al depuratore del Garda, la cui realizzazione è prevista a Gavardo e a Montichiari.

Alghisi, affiancato dal vice Guido Galperti, ha motivato la bocciatura della mozione di Apostoli, che chiedeva un nuovo studio per valutare la possibilità di trovare una nuova collocazione per l’impianto, spiegando che non spetta alla Provincia di Brescia, che peraltro non ha competenze dirette sulla progettazione del depuratore, ripartire da capo, sconfessando cioè il lavoro svolto fin qui da Ato, Acque Bresciane, amministratori e Università di Brescia, a cui era stata commissionata un’analisi approfondita sull’opera. 

Il presidente Alghisi, un fermo sostenitore del depuratore a Gavardo e Montichiari, ha scritto al presidente della Comunità Montana di ValleSabbia, che aveva annunciato in Consulta di aver commissionato un nuovo studio. «Se emergeranno proposte migliorative siamo pronti a valutarle», è il messaggio che esce dal Broletto dopo giorni di fibrillazione politica. La Provincia, inoltre, chiederà formalmente ad Ato e Acque Bresciane un approfondimento sul tema della conduttura sublacuale, per capire quanto sia degradata e quanto concreto sia il rischio di una rottura dei tubi.  

 

 

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