Mese: Febbraio 2010

Le differenze tra bonobo e scimpanzé

Bambinoni per sempre

pezzo originalmente pubblicato su Pikaia

L’ultimo antenato comune a scimpanzé (Pan troglodytes) e bonobo (Pan paniscus) è vissuto circa 2 milioni di anni fa e da allora queste due antropomorfe sono diventate molto diverse; in particolare, rispetto allo scimpanzé il bonobo è più gracile, il suo cranio presenta tratti pedomorfici (ovvero il mantenersi in età adulta di alcune caratteristiche infantili) e i gruppi di individui presentano una tolleranza sociale molto più marcata (favorita probabilmente anche dai frequenti rapporti sessuali non riproduttivi, un’altra caratteristica per cui queste antropomorfe sono famose). C’era da aspettarsi un legame le caratteristiche fisiche e mentali peculiari dei bonobo, e in un recente articolo pubblicato su Current Biology da Victoria Wobber, Richard Wrangham e Brian Hare vengono riportati alcuni esperimenti interessanti in proposito.

Partendo dalla constatazione che i bonobo sviluppano più lentamente rispetto agli scimpanzé caratteristiche fisiche come la crescita del cranio, gli autori dello studio hanno provato a vedere se questo accada anche nel caso anche di caratteristiche comportamentali come la tolleranza sociale e la condivisione del cibo: i bonobo sono scimpanzé a “sviluppo lento”? in un certo senso (ovviamente sono una specie a parte e non una “versione” degli scimpanzé) questo studio sembra dirci questo, o meglio ci offre indizi sul percorso evolutivo di queste due specie. Un confronto del genere tra scimpanzé e bonobo potrebbe peraltro, e questo è uno dei motivi che hanno spinto gli autori dello studio a compiere questi esperimenti, dirci qualcosa anche di come la nostra specie ha evoluto le sue peculiarità sociali.

Nel primo esperimento i ricercatori hanno valutato quanto coppie di scimpanzé o di bonobo di varie età (i due individui nella coppia erano però sempre della stessa età) erano propensi a condividere il cibo: come c’era da aspettarsi gli scimpanzé, che pure da giovani sono molto tolleranti, diventano sempre più aggressivi e “gelosi” del pasto man mano che crescono, al contrario i bonobo non sembrano cambiare nel tempo e non hanno mai problemi a mangiare assieme a un altro bonobo. Un secondo esperimento, nel quale si è valutata la capacità di inibire la risposta a uno stimolo sociale, ha poi permesso a Wrangham e colleghi di giustificare la loro interpretazione della differenza comportamentale come risultato di un diverso sviluppo. In questo secondo compito le antropomorfe dovevano chiedere cibo a degli sperimentatori, ma solo ai due che possedevano effettivamente la ricompensa dei tre che gli si presentavano davanti; le scimmie vedevano chi aveva il premio, ma per ottenerlo dovevano inibire la propensione a toccare le mani di tutti e tre gli sperimentatori. Il test, di per sé molto semplice, è stato fallito solo dai bonobo non ancora svezzati, mostrando come in questa specie compaiano solo dopo qualche anno abilità padroneggiate da scimpanzé anche molto giovani.

Tuttavia questo secondo test si è rivelato troppo semplice, così che per testare più a fondo l’ipotesi gli autori ne hanno ideato un terzo. In questo caso gli sperimentatori erano due e mentre uno di loro premiava sempre il soggetto sperimentale che gli chiedesse il cibo, l’altro non lo faceva mai. Dopo aver imparato quale dei due sperimentatori fosse quello “buono” (compito nel quale bonobo e scimpanzé non hanno mostrato differenze) i loro ruoli si invertivano e alla scimmia toccava in un certo senso “ricominciare da capo”, questa volta però con la difficoltà aggiuntiva di dover inibire la tendenza a chiedere il cibo a chi precedentemente lo elargiva senza problemi. Dopo svariati testi con numerosi soggetti un risultato è apparso chiaro ai ricercatori: i bonobo sono in generale molto meno bravi in questo compito, e in particolare all’interno della specie gli individui più giovani fanno molta più fatica di quelli adulti.

Victoria Wobber, una delle autrici, è convinta che questa sia la strada per comprendere l’evoluzione della socialità umana. Nella nostra specie, difatti, lo sviluppo sia fisico che sociale è particolarmente lento, e proprio questa caratteristica è stata più volte considerata la chiave della nostra ricca vita sociale. Nei piani futuri della ricercatrice ci sono ulteriori studi che comparino anche gli esseri umani a scimpanzé e bonobo, non resta che aspettare e vedere se le sue previsioni si riveleranno azzeccate.

Riferimenti:
Victoria Wobber, Richard Wrangham, and Brian Hare “Bonobos Exhibit Delayed Development of Social Behavior and Cognition Relative to Chimpanzees” Current Biology Volume 20, Issue 3: 226-230

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http://scienzology.blogspot.com/2010/02/le-differenze-tra-bonobo-e-scimpanze.html

Le differenze tra bonobo e scimpanzé

Bambinoni per semprepezzo originalmente pubblicato su PikaiaL’ultimo antenato comune a scimpanzé (Pan troglodytes) e bonobo (Pan paniscus) è vissuto circa 2 milioni di anni fa e da allora queste due antropomorfe sono diventate molto diverse; in parti…

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Due dei nostri in Egitto con i bastoncini……..

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Cinzia e Monica, fresche reduci da un nostro corso di Camminata Nordica, hanno portato il loro entusiasmo e la loro voglia di camminare con i bastoncini anche nella vacanza in Egitto, sulla costa di Marsa Alam.
Brave ragazze……complimenti davvero.
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Finalmente online il sito della BDT di Castiglione!

La BDT (Banca Del Tempo) di Castiglione ha finalmente un sitarello. L’interfaccia è in inglese e l’impaginazione del forum non perfetta, ma ho già chiesto a chi l’ha realizzato di sistemare.
Ve lo segnalo x’ è nell’ambito di questo progetto che Silvia tiene il corso “Dalla cicogna alla pubertà: essere genitori nel terzo millennio”.
Pubblicheremo il programma […]

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Wow ora si arriva al plagio!!!!

Ragazzi stasera abbiamo raggiunto il massimo del Massimo! Mentre leggevo un post su un blog a caso di cui non farò il nome… (salviamo garda) Mi imbatto nel commento di un certo Massimo Zanetti… Allora dico… Ma come, lo stesso…

Banda Larga (su cavo) anche a San Felice

Arriva la banda larga in Provincia di Brescia grazie ad un investimento di cinque milioni e 300mila euro. La fibra ottica raggiungerà 24 comuni della provincia grazie agli interventi di Infratel: si prevede l’installazione di 25 centrali: 15 entro la fine del 2010 e 10 nel 2011.
I Comuni interessati dal prossimo intervento sono: Collio, Mura, Lodrino Pezzaze, […]

Una magia che si ripete

E’ successo un’altra volta. Dopo tre giorni di lavoro intensissimo con il team (persone fantastiche che lavorano assieme per la prima volta e che dopo poche ore sono in sintonia) oggi dovevo arrivare alla conclusione per definire vision mission e promessa del CRS4, secondo il mio modo di lavorare, un…

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http://blog.gigitaly.it/2010/02/una-magia-che-si-ripete.html

Scuole bresciane in piazza: «Lo Stato ci deve 2,5 milioni»

La scuola bresciana scende in piazza per protestare contro i tagli. Lo farà tra due sabati, il 6 marzo.
«Non siamo qui per difendere la scuola pubblica in astratto ma le scuole concrete, da tempo in grossa difficoltà». Così Salvatore Cinque, direttore amministrativo delle scuole medie Bettinzoli-Pascoli, ha aperto l’assemblea di martedì sera nell’auditorium dell’istituto di via Caleppe, che ha deciso la clamorosa protesta.
A riempire – e scaldare – la sala, moltissimi genitori e insegnanti delle scuole bresciane: oltre alla Bettinzoli-Pascoli, Leonardo, Torricella, Rodari, Arnaldo, Lana-Fermi, San Polo, Tiboni, 28 maggio e scuole materne comunali.
IL MOTIVO DELL’incontro? «L’impossibilità a garantire il servizio essenziale a causa di una situazione economica insostenibile – spiega Cinque -: il Ministero da 2 anni non rimborsa più le spese che la scuola è costretta ad anticipare e il Comune, rompendo il patto di stabilità, ha tagliato i fondi. Il risultato è che non abbiamo soldi per pagare i supplenti e i fornitori, per attivare progetti didattici e comprare la carta igienica, per mantenere l’attività amministrativa e assicurare condizioni di sicurezza. Ma quanto può durare questa situazione?».
LA GRAVITÀ DEL MOMENTO è confermata da cifre così alte, il direttore Cinque si chiede: «Si può denunciare per furto lo Stato?»: è infatti di 113 mila euro il debito che lo Stato ha nei confronti della Bettinzoli-Pascoli e di 2 milioni e mezzo verso le scuole medie e elementari bresciane. Che fare, dunque, per affrontare un problema che – ricorda il consigliere del Comitato Genitori della Bettinzoli Pietro Chini – si è aggravato con la circolare ministeriale del 14 dicembre 2009, che prevede un taglio effettivo del 25 per cento del budget?
Sostiene Chini: «Mettiamoci assieme – genitori, docenti, non docenti – e organizziamo una momento senza colori e senza bandiere, dove gli insegnanti e i genitori saranno in piazza con i figli, perché sono loro che restano fregati se decade la qualità della scuola pubblica». La proposta è quindi una grande manifestazione la mattina di sabato 6 marzo «per farci sentire e pretendere delle risposte» afferma la presidente del Consiglio d’istituto della Bettinzoli Catia Loda. La sala accoglie positivamente la proposta, perché «la situazione sta diventando ingovernabile e non migliorerà certo negli anni» dichiara un genitore del «Leonardo», il liceo che vanta 370 mila euro di credito verso lo Stato ma debiti nei confronti di insegnanti e fornitori. E perché, ricorda un rappresentante dell’associazione Scuole autonome bresciane, «solo se ci sono le risorse finanziarie si garantisce una scuola di qualità» e, continua Paola del Coordinamento Genitori scuola dell’infanzia e nidi, «è ora di dire basta, di unirci e obbligare a rimettere la formazione al centro».
INTANTO, I DOCENTI della scuola media Tridentina-Kennedy-Romamino-Silone, anch’essa in profonda difficoltà, stanno raccogliendo le firme per un documento di protesta rivolto alle autorità nazionali e locali «per contrastare la proposta governativa di far pagare alla scuola pubblica – ente formativo per eccellenza – insieme alle famiglie, le loro decisioni».
E C’È CHI SI CHIEDE, come un’insegnante-genitore, «se la scuola pubblica è allo sfascio, perché quella privata gode di ottima salute? Perché, se la scuola privata rappresenta il 10% della realtà scolastica, la Lombardia investe 700 euro per ogni studente delle private e nemmeno 8 euro per quelli delle pubbliche?». La speranza è che alcune risposte arrivino con la manifestazione indetta per il 6 marzo.

fonte: bresciaoggi.it Giovedì 25 Febbraio 2010

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Hundred

Fonte : Repubblica.it   La posizione di partenza è: ombelico in dentro, piedi che spingono sul pavimento e spalle lontane dalle orecchie. Si sollevano testa e braccia, e si effettuano movimenti rapidi degli arti: cinque volte in ispirazione vers…

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http://imxfetto.myblog.it/archive/2010/02/24/hundred.html

24 febbraio 1990

 il vero socialismo italiano è rappresentato da Sandro Pertini. Questo almeno è quello che penso. Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà… l’onestà… l’onestà. […] E quindi l’appello che io faccio ai giovani […]

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Decisioni jazz in Re b

Carlo Boccadoro, nella sua lezione sulla musica contemporanea, aveva detto, citando un famoso musicista, che la diffierenza tra la musica classica e il jazz consiste nel fatto che un musicista classico ha una settimana di tempo per decidere se mettere in un certo punto un Re bemolle, mentre il jazzista…

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La nuova moda dei commentatori…

Questa sera ho deciso di parlare della nuova moda dei commentatori dei “fatti reali”, da oggi infatti non si disturbano più nemmeno a cercare un nickname, non solo da codardi non si firmano ma addirittura vanno a singole lettere… Si…