Dallo stressante mondo dell’informatica alle ceramiche Raku

Tutti ci dicono che l'informatica è uno dei pochi settori dove si hanno certezze lavorative. Massimo Bertin, 38 anni, origini venete ma trapiantato a Lonato del Garda, ha voluto sfidare il mercato per realizzare la sua vera passione: la lavorazione della ceramica.

Certo gli piaceva il suo lavoro in ambito web, frutto di una laurea in informatica, ma l'impegno troppo gravoso, la mancanza di soddisfazioni e uno stress sempre più incalzante gli hanno fatto prendere la decisione di dedicarsi a quello che è il suo hobby ormai da 10 lunghi anni, ed ora il suo lavoro.

Ad iniziarlo e condurlo sulla strada dell'artigianato il fascino della ceramica Raku legata alla tradizione orientale del tè. Oggetti sempre più ricercati, e non solo dagli appassionati, ma anche da tutti coloro che amano avere in manufatti dal design minimalista ma ricercato. Da allora ha sempre creato in parallelo con la sua attività di informatico.

«Dopo quell'interesse improvviso e fortissimo – racconta Massimo – ho iniziato a frequentare corsi e un corso tira l'altro mi sono appassionato sempre di più». Dalla ceramica Raku a quella tradizionale il passo è stato breve. Per seguire il suo hobby Massimo si è fatto appositamente costruire un forno a gas adatto alla cottura di quel tipo di ceramica, e successivamente uno elettrico quando è passato alla lavorazione tradizionale. Insomma un hobby via via sempre più impegnativo e importante ma anche più soddisfacente

La domanda gli è sorta quasi spontanea, perché non farlo diventare una professione? La risposta è nella sua piccola attività artigianale per la quale lui si definisce «operatore del proprio ingegno».

 

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