«Cerebotani», ecco i prefabbricati in attesa dell’ampliamento

Il prossimo mese arriveranno i tanto attesi prefabbricati e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza giungeranno, è l'auspicio, 5 milioni di euro per il «vero» ampliamento del «Cerebotani», che trasformerà l'immobile adiacente di proprietà comunale in preziosi spazi per la scuola.

Questo quanto emerso ieri nell'incontro organizzato proprio dal «Cerebotani» per fare il punto sulla formazione tecnica e professionale in tempo di pandemia, con focus su scelte e strategie per il futuro. Un istituto in sofferenza per la carenza di spazi: già da anni per sopperirvi è in essere una convenzione con la parrocchia e parte delle classi fanno lezione in oratorio.

Ma, per dirla con il dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale Giuseppe Bonelli, «la scuola ha avuto un grande sviluppo, ora deve trovare un equilibrio». La situazione oggi è quasi drammatica: ci sono 44 aule a fronte di 65 classi. La soluzione «tampone» è stata studiata con la Provincia già l'anno scorso: prefabbricate che avrebbero risolto temporaneamente il problema. A causa di ritardi e intoppi, non sono ancora arrivate e non si è per questo riusciti a evitare la rotazione in didattica a distanza che si sta mettendo in atto da inizio anno scolastico.

Anticipate dal vicepresidente della Provincia Guido Galperti, le buone notizie sono state annunciate dal consigliere delegato all' scolastica del Broletto Filippo Ferrari: «È stato un percorso non facile, ma dal prossimo mese saranno posizionati i prefabbricati. Il nostro obiettivo però è sfruttare il Pnrr sul Cerebotani con un ampliamento strutturale: il progetto c'è e il Comune ha messo a disposizione l'immobile adiacente all'istituto. Investendo 5 milioni realizzeremo aule e laboratori che la scuola ci ha chiesto».

Per la dirigente del «Cerebotani» Angelina Scarano «sarà complesso gestire le aule container: mi auguro che il passaggio alla soluzione strutturale sarà immediato, anche perché la richiesta di tecnici non è certo una bolla passeggera». E che il mondo del lavoro abbia «fame» di tecnici lo hanno confermato nei loro interventi il responsabile delle risorse umane di Feralpi, Antonio Cotelli, come pure Cristina Vezzola e Gabriella Pasotti, imprenditrici e rappresentanti di Confindustria. 

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