Caro Lucio, ti salutiamo

Nonostante la banalità del gesto, non posso esimermi dal ricordare il grande Lucio oggi. Lui e quell’altro Lucio hanno fatto parte della mia infanzia, in particolare dei viaggi in macchina, verso la montagna, verso le vacanze: mia madre mi faceva sempre cantare, perchè soffrivo di forti nausee e l’emissione ritmata della voce aiuta a prevenirne l’insorgere – quindi si viaggiava a ritmo di Com’è profondo il maaaare… oppure Compiva 16 anni quel giorno la mia mamma… o ancora A modo mio, avrei bisogno di carezze anch’io… Con gli anni cominciavo a capire le storie dietro queste parole, la mamma mi spiegava i passaggi più ostici, da brava maestra, come si farebbe per un poeta – ed a ragion veduta: un verso come Caro amico ti scrivo così mi riscaldo un po’ e siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò… cos’è se non poesia, trasposizione in parole ricamate ed essenziali di immagini e sentimenti? Il futuro affascinava Lucio in modo particolare, ho sentito raccontare più volte ieri da chi lo conosceva, quindi oggi lo ricordo con la canzone che più di ogni altra, anche se scritta ieri, ci permette di pensare a domani ogni volta che l’ascoltiamo – Il mondo sembra fatto di vetro e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio… ma allora su e più su, son sicuro che c’è il sole…

Ho scelto una versione vecchia ed un po’ gracchiante, come la musica che usciva dal mangiacassette della Giardinetta della mamma… Come succede con i veri artisti è il nostro ascolto che deve riempire d’immaginazione le lacune e le imperfezioni, solo così l’arte non è fine a se stessa, ma chiama compagnia ed altra arte: sicuramente Lucio, ovunque sia, non è solo.

Mi è piaciuto anche molto il sonetto composto x l’occasione da Jovanotti, che mi sembra un bell’omaggio all’artista, all’uomo, all’ispirazione che non finisce qui.

Lucio Dalla bellissimo cantante
ln autostrada l’autoradio piange
l’asfalto nella notte sembra il Gange
la voce tua risale alla sorgente

di quel futuro che tu amavi tanto
tanto che sei volato con un razzo
lasciando qui la voce tua, ragazzo
scientifico sciamano lupo e santo

altissimo biondissimo astronauta
la tua esistenza elettrica mai cauta
le tue canzoni belle come occhi

mi dissero che farne dei miei orecchi
futura…anidride solforosa
la musica infinita…la tua sposa.

Vai articolo originale: http://scrivoxvizio.wordpress.com/2012/03/02/caro-lucio-ti-salutiamo/

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