Borgo +39, il maxi-progetto ha il via libera

Mai visto un pubblico tanto folto al consiglio comunale di Toscolano Maderno: oltre un centinaio di persone, sedute anche per terra o sulle scale, con tifo «da stadio» nei momenti più caldi.
Si doveva votare l’approvazione definitiva del programma Borgo +39, un grosso intervento edilizio in riva al lago che prevede, fra l’altro, circa 200 appartamenti.
Il progetto è passato col voto della maggioranza, composta da Popolo delle Libertà, Udc e Lega Nord (ma un’esponente del Carroccio si è dissociata).
Nella serata sono state esaminate una cinquantina di osservazioni, alcune delle quali accettate. Sul portone, all’uscita, una bara, con un manifesto che annunciava «la morte del turismo», ucciso secondo qualcuno dalla vasta lottizzazione approvata. A mezzanotte, in corteo, la bara è stata portata a spalle fino al municipio.
QUESTI I NUMERI definitivi dell’operazione. L’ex oleificio, al centro dell’area interessata, ha una volumetria di 32.680 mila metri cubi, che il Piano regolatore consentiva di trasformare in 24 mila mc. alberghieri. Il programma ora approvato modifica tutto. Prevede infatti 40.200 mc. residenziali (equivalenti a 180-200 appartamenti), 6 mila per attività commerciali, bar, ristorante, piccoli negozi, e 12 mila per un albergo di tipo tradizionale.
Proprio quest’ultimo è la novità introdotta l’altra sera.
IN CAMBIO la Sailing Immobiliare srl di Milano, che fa capo agli Azzolini di Arco, e alla Edilquattro di Lorenzo Rizzardi, presidente del Circolo vela Gargnano, si impegna a realizzare una piazzetta, la ciclopedonale, l’ammodernamento del campo sportivo, lo spostamento della strada attuale, la palazzina servizi per il club velico, un bar e i servizi.
PARCHEGGI SU DUE PIANI: uno pubblico (sotterraneo) e l’altro di pertinenza delle case.
Sembra che, su richiesta dalla Amministrazione provinciale, l’impatto venga ridotto abbassando l’altezza degli edifici: tre piani, anziché cinque. L’intervento, da decine di milioni di euro, richiederà almeno cinque anni di tempo.
«È una lottizzazione speculativa, e noi siamo fortemente contrari – ha detto Giacomo Arrighini, di Vivi il cambiamento -. Qui non c’è bisogno di colate di cemento, e di altre seconde case. Lo stesso albergo verrà soffocato. Sull’argomento l’amministrazione comunale non ha voluto ascoltare la volontà dei cittadini».
Andrea Andreoli, dei Democratici: «Avremmo voluto, almeno, un impegno a non edificare più in collina. E, invece, niente da fare».
Il sindaco Roberto Righettini ha concluso: «Esiste un’area da bonificare, e l’intervento è il risultato di un’analisi profonda. Noi siamo stati eletti per decidere».

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