«Avevo un milione di dosi di vaccino, ma ora l’affare è sfumato»

Accento bresciano, società in Croazia, «da tre anni dopo che mi sono innamorato della zona in vacanza e poi è come l'Italia degli anni '80 dove si può fare tanto», un passato da rappresentante, «ma ho fatto anche il pizzaiolo». E una proposta inviata in mail ai vertici della Regione lo scorso 5 febbraio. «Ero pronto a far avere un milione di dosi di vaccini AstraZeneca a costo di tre dollari e mezzo a fiale. Sarebbero arrivate in dieci giorni». Lui lo ritiene un affare sfumato. I governatori una possibile truffa evitata. In altre d'Italia su offerte come la sua la magistratura ha acceso i riflettori.

«Ma quale mercato nero. È tutto alla luce del sole» racconta Juri Gasparotti, 48enne residente in Valtenesi. Proprietario della J&G, «produciamo dispostivi di sanificazione e materiale sanitario». Si definisce un broker farmaceutico. «È uno slang. Sono un procacciatore di affari. Ho un mandato da parte di una multinazionale per conto della quale propongo i loro prodotti. Io non compro e vendo medicinali. Io faccio da tramite». Non vuole dire quale sia il nome della multinazionale in questione. «È fuori Europa. Vende AstraZeneca, Pfizer e anche un altro vaccino. Sputnik, quello russo? Non glielo dico. Le ho detto già troppo. Aggiungo però che questa azienda farmaceutica è sulla piattaforma accessibile agli Stati e quindi i governi la conoscono – racconta Gasparotti -. Questa azienda ha i vaccini come li hanno altre. Chi li produce ha prodotto altri farmaci e i produttori si avvalgono per la vendita delle aziende farmaceutiche. E lo stesso succede ora. Non c'è nulla di strano».

Spiega di aver bussato solo alla porta della Regione Emilia Romagna. «Ho presentato l'offerta in un momento in cui alcuni governatori dicevano di volersi muovere in autonomia. Perché non mi sono proposto alla Lombardia? Parametri fuori portata per me. Il contratto comunque – aggiunge – prevedeva che il pagamento sarebbe avvenuto solo dopo l'analisi e il controllo del prodotto da parte dell'acquirente. Secondo lei – chiede Gasparotti – uno riempie di acqua un milione di fiale con il rischio di non prendere nemmeno un euro? Era tutto in regola».

E ora? «Ora non ho più offerte, anche se persino una squadra inglese di volley mi ha cercato per sapere se avevo vaccini da vendere. Ho ancora il mandato, ma vogliono starmene fuori. Tanto in Italia non si può comprare e quindi rimango fermo. Però di una cosa sono convinto: in Italia potrebbero arrivare molti più vaccini di quelli che ci sono. Ma non so perché non c'è la volontà».

 

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