ARTISSIMA 2019 XXVI Edizione

Riconosciuta a livello internazionale per l’attenzione alle pratiche sperimentali e come trampolino di lancio per artisti emergenti e gallerie di ricerca, Artissima è un appuntamento unico che attrae ogni anno un pubblico di collezionisti, professionisti del settore e appassionati.

La gardesana Lucrezia Calabrò Visconti curatrice del progetto speciale “Abstract Sex”

in copertina Iván Argote_Altruism 5

La ventiseiesima edizione di Artissima, inaugura giovedì 31 ottobre 2019 (preview) con apertura per il pubblico da venerdì 1 fino a domenica 3 novembre negli ampi e luminosi spazi dell’Oval di Torino con la direzione per il terzo anno da Ilaria Bonacossa. L’unica fiera italiana dedicata esclusivamente al contemporaneo si prepara ad accogliere i suoi 55.000 visitatori. Artissima nel 2019 propone la dialettica desiderio/censura come tema trasversale attorno al quale far convergere l’attenzione. L’obiettivo è stimolare una riflessione aggiornata ed eterogenea sulle ambizioni e sulle utopie contemporanee, sugli impulsi che plasmano i tempi e sulle prospettive e le narrazioni che li attraversano, sul complesso rapporto che esiste nella società contemporanea tra le immagini e il loro controllo. Fra le novità del 2019 ABSTRACT SEX WE DON’T HAVE ANY CLOTHES, ONLY EQUIPMENT Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment: un innovativo progetto espositivo di Artissima, incentrato sul tema del desiderio, in linea con il fil rouge di questa edizione. Ospitato negli spazi di Jana, storica boutique torinese, Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment si interroga sulla rilevanza del desiderio nella ricerca artistica e culturale più recente, attraverso video, sculture, opere su tela o carta e oggetti selezionati dalle gallerie che partecipano ad Artissima 2019. Il progetto, nato da un’idea di Ilaria Bonacossa, è a cura di Lucrezia Calabrò Visconti (riconfermata come consulente curatoriale per la sezione New Entries riservata alle gallerie emergenti) e Guido Costa.

OVAL Lingotto Fiere | via Giacomo Mattè Trucco, 70 – Torino  Biglietti: Intero: € 18,00 Ridotto: € 13,00 * Abbonamento 3 giorni: € 36,00 *  ARTISSIMA www.artissima.it info@artissima.it

ABSTRACT SEX WE DON’T HAVE ANY CLOTHES, ONLY EQUIPMENT

Dopo la seconda guerra mondiale, un industriale decise di convertire i macchinari fino a quel momento utilizzati per la fusione delle bombe in apparati per la produzione di caschi asciugacapelli per i saloni di bellezza. Le sofisticate tecnologie della guerra si trasformarono così in dispositivi per il perfezionamento del “corpo” come concetto socialmente e culturalmente determinato. Nello stesso momento storico l’arena politica iniziava a parlare di genere, di un’identità sessuale non più naturale, ma piuttosto artificialmente costruibile – e, di conseguenza, mercificabile. Nel 1971 un gruppo di lesbiche armate di salami attaccarono il Professor Jérôme Lejeune mentre teneva una conferenza contro l’aborto. L’evento segnò la nascita del “Commando Saucisson” (commando salame), attorno al quale si sarebbe riunito poco più tardi il Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire. Nella protesta, i salami diventavano una parodia degli strumenti tradizionali della politica: i manganelli della polizia e i falli del patriarcato. Qualche anno fa, un artista ha prodotto “Asstral Traveller”, un butt plug in coprolite: guano fossilizzato di dinosauro risalente a 140 milioni di anni fa. L’uso di questo oggetto, una tecnologia pensata per la produzione di piacere tramite la stimolazione anale, consente l’apertura di un varco spazio-temporale. L’ano che ospita il plug diventa un organo post-identitario, trascendendo non solo la distinzione tra identità sessuali, ma anche la divisione tra umano e non umano, organico e inorganico, presente e futuro.

Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment è il nuovo progetto espositivo di Artissima che porta la fiera in città negli spazi di Jana, boutique di moda di Via Maria Vittoria e storico punto di riferimento per artisti, scrittori e protagonisti della cultura. La mostra – nata da un’idea di Ilaria Bonacossa e curata da Lucrezia Calabrò Visconti e Guido Costa – è incentrata sul tema del desiderio, in linea con il fil rouge di questa edizione della fiera. Sospeso tra azione pirata e mostra, il progetto include fotografie, video, sculture, opere su tela o carta e oggetti in prestito dalle gallerie che partecipano ad Artissima. Attraverso un intreccio di narrazioni minori, storiche e contemporanee, Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment suggerisce alleanze inattese tra corpi, oggetti, macchinari e concetti per disarmare le rappresentazioni tradizionali del desiderio. La mostra raccoglie strumenti imprevisti, dispositivi ibridi e tecnologie devianti, proponendo una prospettiva trasversale tra virtualità e materialità, secondo la quale tutto ciò che ci circonda può venire ripensato come equipaggiamento, arma al servizio della definizione di nuove mitologie. Mutuando il titolo dell’omonimo saggio di Luciana Parisi, la mostra Abstract Sex opera in un contesto in cui la nostra soggettività è solo una delle forze che attraversano il corpo, piattaforma porosa di scambio di informazioni a livello batterico, informatico e mediatico, dove le politiche microscopiche delle biotecnologie incontrano le macro-politiche del sistema socio-culturale ed economico in cui viviamo. In un’epoca storica in cui la definizione stessa di “essere umano” è sempre più negoziabile, Abstract Sex suggerisce temi come la disidentificazione, la post-pornografia, l’opacità e l’ibridazione come possibili ambiti di produzione di autonomia. Nelle parole dei curatori: “Se le esperienze radicali degli anni Settanta invocavano le strategie emancipatorie e rivoluzionarie del desiderio come possibilità di fuga dagli apparati di controllo capitalistici, la ‘società libidinale’ contemporanea ha integrato completamente termini come piacere, sesso e amore in quello che è stato definito da Paul B. Preciado un ‘regime farmacopornografico’. Addomesticato dalle infrastrutture politiche e finanziarie del neoliberismo 2.0, il desiderio si traduce in una spinta indirizzata verso oggetti di consumo e stili di vita normalizzati, suggeriti online da strutture algoritmiche. A causa della pervasività delle nuove tecnologie, tali spinte si confrontano con un concetto di corpo dilatato e dai confini instabili, in cui la simulazione dell’esperienza reale soppianta sempre più spesso l’azione nella realtà, con conseguenze politiche ambivalenti. Ad esempio, se da un lato il cybersex ha finalmente liberato il piacere femminile dalle funzioni riproduttive, dall’altro ha determinato il trionfo dell’economia del piacere immateriale di stampo patriarcale. Che tipo di strategie e alleati esistono per riappropriarsi del desiderio, emancipandolo dalle dicotomie e dai valori imposti dal tecno-patriarcato?”.

Artisti e Gallerie in mostra:

Iván Argote, VERMEHLO San Paolo Josefin Arnell, LILY ROBERT Parigi Marcel Bascoulard, CHRISTOPHE GAILLARD Parigi Benni Bosetto, ADA Roma Simon Fujiwara, DVIR Tel Aviv, Bruxelles Thomas Hämen, ISSUES Stoccolma Barbara Hammer, KOW Berlino Madrid Corrado Levi, RIBOT Milano Sidsel Meineche Hansen, RODEO Londra, Pireo Jacopo Miliani, ROSA SANTOS Valencia Athena Papadopoulos, EMALIN Londra Joanna Piotrowska, MADRAGOA Lisbona Agnieszka Polska, GEORG KARGL Vienna Karol Radiszewski, BWA WARSZAWA Varsavia Steve Reinke, ISABELLA BORTOLOZZI Berlino Tom of Finland, ESPACIO MINIMO Madrid Wu Tsang ISABELLA BORTOLOZZI Berlino Anna Uddenberg, KRAUPA-TUSKANY ZEIDLER Berlino Andra Ursuta, MASSIMO DE CARLO Milano, Londra, Hong Kong

Special Project Partner: Kristina Ti

La mostra è vietata ai minori di 18 anni.

Vai articolo originale: http://www.giornaledelgarda.info/artissima-2019-xxvi-edizione/

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