Acqua pubblica, si spacca la maggioranza sull’uscita dall’ATO

L’ultimo consiglio Consiglio Comunale Sirmionese dell’anno è stato convocato sul tema dell’acqua. Si torna così dopo qualche mese sull’argomento che aveva visto una mozione del gruppo di minoranza di cui faccio parte che chiedeva di inserire nello Statuto: “l’acqua è un bene pubblico privo di rilevanza economica”. Il Sindaco Mattinzoli aveva condiviso la preoccupazione per le modifiche inserite dal decreto Ronchi, ovvero la privatizzazione dell’acqua, ma preferiva seguire un’altra strada. Già allora il vice-sindaco Wilde si era espresso a favore della privatizzazione, distinguendosi in linea di principio dal resto del Consiglio che in un modo o nell’altro contrastava il decreto.

Il 30 dicembre la maggioranza pdl ha portato in Consiglio una delibera per uscire dall’Autorità d’Ambito Territoriale (l’ATO), creato dalla legge Galli del 1995 per gestire il sistema idrico integrato in aree omogenee, imbattendosi nell’astensione a sorpresa dell’ex-senatore leghista-vice-sindaco Wilde.

Insomma sembra proprio che lega e pdl sull’acqua non siano d’accordo, ma sopratutto nei comuni predicano bene e in Regione razzolano male, promuovendo leggi che accelerano la privatizzazione imposta dal decreto Ronchi. Ricordo che l’Unione Europea lascia carta bianca ai singoli stati, quindi la foglia di fico dell’obbligo imposta da Bruxelles è una falsità.

Ora attendiamo il referendum visto che la Cassazione ha validato le firme raccolte, migliaia anche sul Garda, e concentreremo gli sforzi per raggiungere il quorum.

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