Acqua, ho scritto al Sindaco

San Felice del Benaco 24/11/09

Spett.le
Sindaco
San Felice del Benaco
Paolo Rosa

Egr sig. Sindaco,
come Lei saprà il giorno 18 novembre è stata votata la fiducia alla Camera sul decreto 135/09 (Decreto Ronchi). Con l’articolo 15 il Governo regala l’acqua potabile ai privati sottraendola ai cittadini per consegnarla, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business.

Credo lei conosca i dettagli della legge meglio di chi le sta scrivendo e quindi non mi dilungo.

Ritengo tuttavia che questo sia un ulteriore passo verso una realtà che sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto.
Penso che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe e una minore attenzione ai bisogni primari dell’uomo non più considerato un portatore di diritti ma un semplice cliente.

Le chiedo un impegno concreto contro questo ennesimo colpo alla sovranità popolare.

La esorto ad attivarsi affinché venga modificato ed integrato lo Statuto Comunale con un articolo che sancisca il riconoscimento dell’acqua come “un bene comune e un diritto umano universale” e che il servizio idrico è “un servizio privo di rilevanza economica” da gestire in forma pubblica e con la partecipazione delle comunità locali.

Le propongo un testo, che riporto qui di seguito:

“Modifica e integrazione dello Statuto Comunale. Definizione dei servizi pubblici comunali privi di rilevanza economica”.
Art. ……
Il Comune di San Felice del Benaco dichiara di:
riconoscere il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano,universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.lgs n. 267/2000;

Spero di vederla quanto prima in Consiglio Comunale con all’ordine del giorno questa modifica dello Statuto.
Buon Lavoro

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